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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

OCSE, invecchiamento progressivo e frammentazione dei servizi: le sfide per l'assistenza domiciliare in Italia

16/12/2025

L'Italia si trova di fronte a una sfida demografica senza precedenti che mette sotto pressione il sistema di assistenza per le persone non autosufficienti. Secondo un recente rapporto OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) un'integrazione strutturata e sistemica delle cure domiciliari è essenziale per garantire equità e qualità dei servizi.

L'Italia invecchia rapidamente

L'Italia vanta una delle popolazioni più anziane in Europa e nei paesi OCSE (sono attualmente 36 i paesi membri, situati in Europa, Nord America, Australia e Asia).
All'inizio del 2025, le persone con 65 anni e oltre rappresentavano il 24.7% della popolazione.
La quota è destinata a salire al 37% entro il 2050, con gli over 80 che raggiungeranno il 15% (il secondo valore più alto al mondo).
Questa tendenza si accompagna a una diffusione delle limitazioni funzionali: circa il 13.7% degli anziani dichiara difficoltà nelle attività quotidiane di base.

Un sistema di assistenza frammentato con forme di sostegno non sempre eque

Nonostante il crescente bisogno, il sistema di supporto per le persone anziane non autosufficienti in Italia rimane fortemente frammentato.

Le responsabilità sono divise tra l'ambito sanitario e quello sociale, tra diversi livelli di governo (nazionale, regionale, locale) e una molteplicità di soggetti erogatori.

Tra le forme di sostegno, l'indennità di accompagnamento (INPS) è la forma più diffusa, talvolta integrata da trasferimenti comunali. Le strutture residenziali e semiresidenziali offrono cure diurne o continuative, ma con forti disparità territoriali per accesso, tipologia e costi.

L'assistenza domiciliare si divide principalmente in assistenza domiciliare integrata (ADI) che fornisce prevalentemente prestazioni infermieristiche (sanitarie) e il servizio di assistenza domiciliare (SAD) che eroga invece prestazioni sociali attraverso il Terzo settore.

Questa suddivisione porta a disuguaglianze nell'accesso e negli esiti, ostacolando una presa in carico completa e coordinata della persona.

Le riforme e la necessità di integrazione

Negli ultimi anni, l'Italia ha avviato alcune riforme per rafforzare l'assistenza domiciliare e l'integrazione tra servizi sanitari e sociali, riconosciuta come l'elemento chiave per superare la frammentazione.

Punti chiave delle riforme recenti:
  • il decreto 77/2022 ha definito modelli e standard per l'assistenza territoriale (Case della Comunità, Ospedali di Comunità)
  • il Piano nazionale non autosufficienza 2022-24 ha introdotto per la prima volta i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), garantendo l'assistenza domiciliare
  • la legge n. 33/2023 (e decreto legislativo n. 29/2024) mira a costruire un sistema di servizi integrati, istituendo il Comitato interministeriale per le politiche a favore della popolazione anziana (CIPA) per rafforzare il coordinamento
  • il PNRR (Missioni 5 e 6) prevede investimenti per lo sviluppo di reti di prossimità, strutture territoriali e telemedicina.
Nonostante questi passi, le consultazioni con gli stakeholder evidenziano l'urgenza di ulteriori azioni per superare: la frammentazione delle responsabilità, il sottofinanziamento, le disparità territoriali e la carenza di personale.

Verso un modello di "ricomposizione"

L'OCSE suggerisce che per l'Italia il modello più praticabile per rafforzare l'integrazione sia la ricomposizione.

Questo modello coordinerebbe le funzioni di cura, assistenza e tutela attraverso una programmazione e un'erogazione congiunta, mantenendo le attuali titolarità istituzionali.

Richiede una governance unificata su tre funzioni interconnesse:
  • percorso assistenziale integrato che prevede un sistema unico di accesso e valutazione condiviso tra sanità e sociale, culminante in progetti assistenziali personalizzati (PAP) che combinino misure mediche, sociali e di sostegno familiare/comunitario
  • integrazione di interventi e soggetti erogatori per passare da servizi frammentati a pacchetti coordinati gestiti da équipe multidisciplinari
  • mobilitazione delle risorse con l'obiettivo di orientare il finanziamento verso allocazioni integrate che combinino risorse sanitarie e sociali.
Per rendere possibile la ricomposizione, il rapporto indica diverse azioni essenziali:
  • definire ruoli e responsabilità a ogni livello di governo e valorizzare le équipe multidisciplinari
  • riconoscere il ruolo degli attori privati e della società civile nel rafforzare il sostegno comunitario e la rete informale (caregiver familiari)
  • misurare l'implementazione delle cure integrate attraverso l'analisi sistematica di indicatori di processo e di esito
  • incentivare l'uso di telemedicina e soluzioni digitali per favorire l'autonomia e la continuità delle cure
  • rafforzare le competenze per erogare cure integrate e centrate sulla persona.
Queste azioni sono fondamentali per ridurre le disuguaglianze e garantire livelli minimi di assistenza in tutto il Paese, rispondendo efficacemente all'invecchiamento della popolazione.


Per saperne di più:

OECD (2025). Verso un’integrazione strutturata e sistemica delle cure domiciliari per non autosufficienti in Italia. OECD Publishing, Paris