Quali sono i farmaci che assumono gli anziani che vivono in RSA?
25/07/2023È a questa domanda che lo studio Medication use in Italian nursing homes: preliminary results from the national monitoring system recentemente pubblicato su Frontiers in Pharmacology cerca di dare una risposta per capire meglio quali siano i farmaci maggiormente utilizzati in questi pazienti e di conseguenza quali siano le aree in cui poter migliorare.
Nello studio, gli autori hanno utilizzato i flussi ministeriali facendo riferimento all’anno 2019.
Al fine di garantire la qualità dei dati, sono state prese in esame le RSA di 5 regioni italiane (Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Umbria).
L’analisi di queste regioni ha permesso di valutare 802 RSA, per un totale di 58.191 posti letto, ovvero circa il 28,5% di tutti i posti letto delle RSA italiane.
Il consumo totale di farmaci è stato di 797,86 DDD (Defined daily doses, ovvero la dose media giornaliera prestabilita per farmaco in un soggetto adulto) per 100 giorni di soggiorno in struttura.
In media nel 2019 per ogni giorno di permanenza nelle strutture la spesa per i medicinali è stata di 1,30 euro a fronte di una spesa totale per letto di 436,18 euro.
I farmaci per il trattamento delle patologie cardiovascolari sono stati la classe terapeutica con il consumo più elevato (177,0 DDD / 100 giorni di degenza rappresentando il 22,2% del totale).
Tra questi, i farmaci per il trattamento dell'ipertensione e dell'insufficienza cardiaca sono stati i più frequentemente utilizzati: ne guidano il consumo furosemide e ramipril.
I farmaci antiulcera (IPP, Inibitori della pompa protonica) sono stati utilizzati in media in più della metà dei giorni di permanenza in RSA (58,5 DDD / 100 giorni di degenza).
Questo risultato conferma l'elevato consumo di IPP nelle case di cura italiane, risultato che supera ancora di molto l'impiego fatto in altri paesi. Il dato appare molto importante, specie se associato al relativamente basso utilizzo dei FANS nelle strutture e alla bassa prevalenza, tra gli anziani residenti, delle principali patologie gastrointestinali associate all’uso di questi farmaci.
L’utilizzo di benzodiazepine, antipsicotici e antidepressivi nelle strutture è stato di circa 90 DDD / 100 giorni di degenza (rispettivamente 37,6DDD/100 giorni, 35,9DDD/100 giorni e 17,7 DDD/100 giorni).
In media, quasi tutti i pazienti ricevono una dose di questi farmaci ogni giorno.
Le benzodiazepine sono ormai considerate inappropriate negli individui più anziani (American Geriatrics Society Beers Criteria Update Expert Panel, 2019). Nonostante ciò, l’utilizzo di questi farmaci rimane elevato (considerando che circa il 30% tra gli anziani con almeno due condizioni croniche ne fa uso).
Infine, per quanto riguarda gli antibiotici, i valori raggiunti sono stati di circa 6,8 DDD/100 giorni di degenza; la combinazione amoxicillina e acido clavulanico è risultata essere la maggiormente utilizzata (40% del totale dei DDD antibiotici).
Riassumendo, i dati di questo studio suggeriscono come gli inibitori di pompa protonica (IPP), le benzodiazepine e gli antibiotici possano essere alcune delle aree su cui lavorare per migliorare l'appropriatezza prescrittiva: si evidenziano così la ricerca e lo studio sull’uso dei farmaci rimangano temi molto attuali e di fondamentale importanza in sanità.
Per saperne di più:
Medication use in Italian nursing homes: preliminary results from the national monitoring systemZito S., Poluzzi E., Pierantozzi A., Onder G., Da Cas R., Ippoliti I., Lunghi C., Cangini A., Trotta F. Frontiers in Pharmacology 2023; 14. DOI=10.3389/fphar.2023.1128605