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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana

Villaggio virtuale: il modello di senior housing diffuso al servizio dell'invecchiamento attivo

20/11/2025
Durante i quattro giorni di Urbanpromo 2025, il confronto tra esperti, istituzioni e professionisti ha spaziato dall’impatto dell’intelligenza artificiale sulla pianificazione, alle trasformazioni necessarie per rigenerare spazi, alla costruzione e definizione di Agende urbane innovative, fino ai nuovi modelli dell’abitare, come il senior housing del Villaggio Novoli.

Il Villaggio virtuale si occupa di prendersi cura degli anziani fragili in modo diversificato. La presentazione è stata svolta da più persone per illustrare i diversi aspetti del progetto.


Aumento della popolazione anziana e crescita delle richieste di assistenza

Partiamo da un’analisi della problematica: la popolazione anziana rappresenta una quota sempre più significativa e, con l’allungamento della vita, cresce il numero di persone non autosufficienti. Nei prossimi anni questo comporterà un aumento delle richieste di assistenza e un aggravio dei costi sul sistema sanitario. Occorrono quindi azioni preventive: il progetto è stato pensato proprio in questa direzione, coinvolgendo più attori in un’iniziativa che parte dalla rigenerazione urbana.

Sono stati recuperati immobili fatiscenti e occupati nella zona di Novoli, trasformandoli in un villaggio solidale che ospita 37 famiglie di anziani. Gli alloggi sono stati assegnati con contratti calmierati 4+4 e dotati di spazi comuni da condividere. All’interno della struttura operano professionisti che garantiscono sostegno quotidiano, cura e comunicazione.

Dopo un periodo di vita nella struttura, è stato somministrato un questionario e alla domanda “Consiglieresti questa struttura a un amico, parente o conoscente?”, il 100% ha risposto di sì.


Villaggio virtuale: la tecnologia al servizio dell'invecchiamento, ma non solo

È stata introdotta una presa in carico innovativa, promuovendo l’invecchiamento attivo. Oltre all’assistenza, è stato proposto un supporto tecnologico facilmente accessibile: tramite Alexa gli anziani fragili possono contattare familiari, operatrici, ascoltare musica, condividere foto. Tutti i dispositivi sono collegati a una centrale operativa, dove le operatrici rispondono alle chiamate e monitorano lo stato di salute.

Ad esempio, ogni mattina l’anziano saluta Alexa: se il saluto non arriva, l’operatore chiama per verificare la situazione. In caso di caduta, è possibile chiamare il numero di emergenza con la sola voce. Alexa, integrata con l'intelligenza artificiale, analizza bisogni e interessi delle persone, favorendo la creazione di relazioni tra individui con affinità. Un altro aspetto importante è la possibilità di effettuare videochiamate con parenti e amici lontani.

L’uso della tecnologia contribuisce anche al mantenimento delle capacità cognitive. Il dispositivo non è solo uno strumento di connessione, ma influisce sul benessere della persona: i risultati sul campo mostrano una maggiore autonomia, perché l’anziano può gestire la quotidianità in modo più indipendente (consultare notizie, chiamare il centralino, parlare con operatori).

La rete di supporto è disponibile 24 ore su 24, garantendo sicurezza e assistenza di personale specializzato. Attualmente la piattaforma offre un numero limitato di funzioni: connessione con familiari, reti di volontariato, videochiamate e servizi domiciliari. L’obiettivo è ampliarle progressivamente.


Un investimento a favore del futuro dell’abitare

La Società della Salute fiorentina Sud-est vuole investire sempre più in questi progetti per rispondere in modo proattivo ai bisogni degli anziani fragili. Le risorse sono sempre meno e questa è l’unica strada per rendere sostenibile il sistema sanitario e sociosanitario futuro. Occorre creare un sistema che migliori la capacità dell’anziano di mantenersi autonomo nel tempo.

In questo senso, grazie ai fondi del PNRR, sono state avviate ristrutturazioni per il senior housing e, contemporaneamente, si è scelto di lavorare anche con persone che vivono a casa, introducendo la tecnologia negli appartamenti per favorire la socializzazione senza sostituire i servizi.

In futuro, auspichiamo che lo strumento possa essere utilizzato per mettere in contatto l’anziano con il medico di base, riducendo tempi e distanze, e per offrire formazione a distanza rapida ai caregiver familiari e professionali, come le badanti.